Habitat Naturale


di Elisabetta Granara
con Elisabetta Granara e Diego Dalla Via
una produzione Il Gruppo di Teatro Campestre
La piccionaia-Centro di Produzione Teatrale
B.Motion Operaestate Festival Veneto
in collaborazione con Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse
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Al Museo di Storia Naturale i leoni giacciono nella loro piccola savana mentre l'audio della foresta amazzonica riecheggia nei corridoi vuoti. La direttrice si aggira annoiata tra le vetrine, il guardiano pulisce, controlla, mette in ordine. Ad aspettarli nella sala dei mammiferi il segno inequivocabile di una nuova presenza...

Una storia che sa di formalina. Un thriller da museo.
Un punto di vista biologico sul futuro intorno a tre parole chiave: dispersione, adattamento, evoluzione.
In un periodo storico in cui le migrazioni ci mettono in crisi con la loro complessità, Elisabetta Granara prova a cercare delle risposte nella Natura e conduce gli spettatori lungo i corridoi immaginari di un Museo di Storia Naturale, per ripercorrere con loro lo stupore del suo incontro di profana con la Biologia e l’Ecologia. Lo fa attraverso un racconto e dei personaggi: l’arrivo di una novità al Museo di Storia Naturale, un luogo dove tutto è statico per poter rappresentare qualcosa che mai si può fermare; una direttrice di museo preparatissima e severissima in cerca di un erede; un guardiano che dalle novità è terrorizzato.
L’allegra parabola di una crisi del mondo fermo, perché la vita è un processo di cambiamento costante.

<<Afferma la sua cifra stilistica, ci ricorda i temi che le sono cari, offre il suo sguardo indagatore sull'attualità Elisabetta Granara con questo suo nuovo spettacolo Habitat Naturale [...]
Questa è drammaturgia cesellata ad arte: parole-tormentone? no grazie; polisemia? sì, certo. Ogni concetto rimanda ad altro, apre e suggestiona, fa ridere e riflettere, con la preziosa ambiguità che i vocaboli e le loro associazioni ci garantiscono se usate con meticolosità. Niente è detto didascalicamente  - salvo quanto serve per costruire la caricatura della dottoressa - tutto è felicemente suggerito e tenuto lontano da facili cliché, insistite ripetizioni, banali stereotipi. Una notte al museo unica.>> Laura Santini, Mentelocale.it, gennaio 2018

<< […]la bravura bestiale (è proprio il caso di dirlo) di Elisabetta Granara e Diego Dalla Via ci accompagna per le sale del Museo Naturale di Palazzo Bonaguro in un percorso stratificato, che con fresca comicità scandaglia il tema dell’immigrazione secondo il filtro della biodiversità, dell’evoluzione, del “niente si conserva e tutto si trasforma” […]>> Viviana Santoro, Premio lettera 22, 2 settembre 2018

<< […]Nell’asettico e inquietante paradiso tassidermico del Museo di Storia Naturale a Palazzo Bonaguro, la migrazione è stata indagata da una prospettiva biologica senza mai scadere nel didascalico, ma preferendo suggerire, alludere, risolvere ironicamente grandi questioni (cause, dinamiche, effetti dei flussi migratori) in brevi dialoghi tra la direttrice del museo (nella finzione teatrale interpretata dalla stessa Granara) e il custode (Diego Dalla Via). Lei si contiene in posture sgraziate e secche quanto la sua pronuncia, sproloquia in latino e improvvisa analisi dissacranti. Lui vola basso col suo accento veneto ed è ossessionato da presunti spostamenti notturni di animali e oggetti. […]Ed è notevole l’intuizione che ha portato a incrociare con quello delle migrazioni il grande tema animale, la sua prossimità e insieme la sua irriducibile alterità. […]>> Fernando Marchiori, ateatro.it, 9 settembre 2018

Semifinalista Premio Scenario 2017

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